Abbiamo ritrovato un diario del 1979 che narra le gesta della cricca del nostro palazzo. Ho iniziato a disegnare alcune pagine a fumetti che illustrano le storie del diario.massimo coraddu ha sceneggiato in buona parte queste strane storie. Questo blog vuole essere un magazzino di scarti di lavorazione, di pagine non concluse, di voli pindarici e di progetti iniziati e da concludere che riguardano i miei amici di allora e di oggi.

giovedì 22 maggio 2014

Altra recensione giotto



Un giorno di lavoro insieme a Giotto

Un giorno di lavoro insieme a Giotto Kleiner Flug Francesco Frongia Una delle definizioni più ampie che si possono dare al fumetto è, senza dubbio, quello di essere una “narrazione per immagini“. Approfondendo il concetto, si potrebbe poi aggiungere alla definizione l’aggettivo “sequenziale“, oltre alla specifica che, nella maggior parte dei casi, la narrazione avviene unendo insieme immagini e parole.
Ma fermandosi alla qualificazione più ampia, è lecito dire – e qui non ce ne vogliano gli eventuali Giulio Carlo Argan odierni che s’imbattessero in queste righe, che ovviamente semplificano concetti più complessi – che il fumetto può trovare uno dei suoi antenati negli affreschi che, sin dal Medioevo, hanno ornato le pareti e le volte di molti edifici religiosi.
Anche negli affreschi era presente una narrazione per immagini, non sequenziale, certo, e con finalità etiche, morali e religiose, ma comunque una storia raccontavano, attraverso le immagini disegnate, in un’età della vicenda umana nella quale l’analfabetismo era la condizione ordinaria delle masse, e che da quelle immense storie dipinte traevano un primario messaggio religioso.
Un giorno di lavoro insieme a Giotto Kleiner Flug Francesco Frongia Tutto questo per dire che un volume a fumetti che ha come protagonista Giotto, parla di un personaggio che, in un tipo di (volutamente ristretta) prospettiva storica come quella enunciata, non è poi così distante dal mondo della nona arte.
L’esperimento (così lo definiscono gli autori stessi nella quarta di copertina del volume) creato da Claudia Tulifero, alla sua prima esperienza in campo fumettistico, e, pubblicato da , che punta l’obiettivo proprio su Giotto, può dirsi riuscito per più di un motivo.
I due autori decidono di approfondire la figura di uno dei più grandi artisti italiani non sviluppando una biografia a fumetti, bensì focalizzandosi su un frammento della vita di Giotto: un particolare quotidiano ma significativo, come la descrizione di una giornata del maestro nel cantiere della chiesa di Santa Croce a Firenze (a partire dal 1318, Giotto dipinse nella chiesa francescana quattro cappelle e altrettanti polittici per quattro diverse famiglie fiorentine).
Frongia e Tulifero ci presentano un Giotto capo e guida severa delle sue maestranze, tanto preoccupato del lato artistico del suo lavoro, quanto pragmatico riguardo all’aspetto economico della sua professione. Un aspetto realistico, vero e sicuramente presente nelle figure di artisti come Giotto (ma anche comeBrunelleschi, Michelangelo, etc.), ma spesso ridotto, se non omesso,nella letteratura e nella critica della storia dell’arte.
Francesco Frongia declina graficamente gli eventi quotidiani di una giornata lavorativa dell’artista del XIV secolo, usando un bianco nero dove gli ambienti e gli sfondi sono definiti da un fitto e vario tratteggio composto da segni “curvi” e dove le figure vengono quasi ritagliate da questa fitta tessitura e definite con pochi, ma significativi tratti.
Il colore irrompe nella narrazione solo in presenza degli affreschi, disegnati daClaudia Tulifero (di professione restauratrice), unico dato certo e nota reale in una realtà narrativa ipotetica, cosicché diventano anch’essi, al pari di Giotto e delle sue maestranze, presenze attive nel racconto.
Un giorno di lavoro insieme a Giotto Kleiner Flug Francesco Frongia
L’altro motivo per cui l’esperimento può dirsi riuscito risiede nel fatto che l’opera dimostra l’efficacia del medium fumetto come mezzo didattico.
Nella descrizione di una giornata tipo di Giotto gli autori, senza mai cadere nel nozionismo didascalico, forniscono ai lettori tutta una serie di informazioni sulle tecniche e i mezzi con i quali si realizzavano gli affreschi, con termini tecnici e da “addetti ai lavori” puntualmente spiegati nel glossario che chiude il volume, e aprono un piccolo squarcio sulle condizioni di vita all’inizio del 1300.
E in ciò il diario fittizio tenuto da Giotto, allegato alla fine della storia, si dimostra di straordinaria efficacia.
Se questo volume fosse proposto agli studenti di scuole primarie e secondarie, nel momento in cui gli vengono fornite le prime nozioni storiche o di storia dell’arte, si rivelerebbe un compendio perfetto ai normali libri di testo.




Una nuova recensione di Giotto dallo Spazio Bianco ...alè
per vederla intera il link è 
http://www.lospaziobianco.it/114505-giorno-lavoro-giotto  

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